Se non siete propriamente amanti delle bambole, allora è fortemente sconsigliata la visita in questo delizioso villaggio dell’Isola di Shikoku, in Giappone, ammantata da gole fluviali e fonti permeate di naturale magia.
Nagoro è divenuto noto come “villaggio degli spaventapasseri“: da anni lasciato abbandonato a sè stesso anche per il continuo spopolamento dei villaggi verso le grandi città, ha ricominciato ad essere popolato grazie alle mani di un’artista che ricrea fantocci dalle sembianze umane che fanno compagnia ai pochi abitanti (umani) che ancora vi dimorano.
Ayano Tsukimi infatti crea a mano, secondo modelli e disegni ideati da lei, dei pupazzi che per dimensioni, fattezze e modo di vestire sono simili agli esseri umani.
Questi fantocci, o meglio spaventapasseri – Kakashi in giapponese – hanno il fine di ripopolare un villaggio abitato ormai da soli 27 esseri viventi!
Ad oggi sembra vi siano oltre 270 kakashi sparsi per il piccolo paesino, nati ben oltre 16 anni fa e tutt’ora in crescita.
Nagoro inizialmente era una località industriale popolata da centinaia di abitanti.
Da quando e da come è nata tale curiosa e fuori dall’ordinario idea?
Tsukimi, di seguito alla scomparsa del padre, ne creò una sorta di pupazzo di dimensioni reali e tanto simile a lui che, riposto davanti all’abitazione come fosse seduto, incuriosiva i passanti della città che…pensavano addirittura fosse ancora vivo!!
Con il passare del tempo però la popolazione del piccolo villaggio ha iniziato ad emigrare verso le grandi città, come accade alla maggior parte dei paesini rurali.
Non vi sono più infanti, tanto che la scuola è stata chiusa definitivamente.
Il più “giovane” degli abitanti ha 55 anni.
Tsukimi ha quindi ricreato, per ripopolare i banchi, una serie di bambole dalle fattezze infantili, con tanto di maestra che dirige una cattedra.
Questo villaggio ha ripreso in qualche modo vita nuova e le creazioni di Tsukimi sono per l’artista come dei figli e anche degli amici, quelli perduti nel corso degli anni.
In realtà non avrebbe mai pensato di ricreare, inizialmente, un intero villaggio, ma la creazione del fantoccio del padre le ha fatto scaturire questa idea geniale e straordinaria.
Ad oggi infatti, Nagoro gode di fama e visite da turisti di tutto il mondo, divenendo anche protagonista del documentario di Fritz Schumann “The valley of the Dolls“.