Decenni or sono alcuni archeologi trovarono, in un antichissimo tempio azteco in Messico, alcuni oggetti particolari a forma di teschio. Tempo dopo si scoprì che si trattava dei “fischi della morte”, il cui rumore pare assomigliasse terribilmente alle urla umane.
Non solo profezie.
Guerra psicologica? Incutere terrore nel nemico sul campo di battaglia? Proviamo a capire a cosa potessero servire questi piccoli fischietti.
La scoperta avvenne circa una ventina di anni fa quando, nel tempio del Dio del Vento Ehecati, furono trovati grazie ad un esperto archeologo musicale Arnd Adje Both due piccoli teschi cavi posti nel palmo delle mani di uno scheletro appartenuto ad un uomo vittima di sacrificio rituale, risalenti al 400 a. C.
Inizialmente scambiati per gingilli ornamentali, la prima volta che gli archeologi vi soffiarono dentro il suono emesso da questi piccoli teschi fu terribile: sembravano urla di dolore, dal tono quasi spettrale o pari all'”urlo di mille cadaveri“, da cui il loro nome di “Whistles of Deah“, “fischi della Morte“, per l’appunto.
Per anni un ricercatore, tale Roberto Velázquez Cabrera, fondatore dell’Instituto Virtual de Investigación Tlapitzcalzin in Messico ha analizzato questi fischietti giungendo alla conclusione che fossero stati progettati per incutere terrore nelle vittime sacrificali, poco prima ovvero che fossero uccise, così da guidarne le anime nell’oltretomba.
Secondo alcune ricerche infatti, suonare il fischio della morte era un metodo infallibile per indicare la giusta traiettoria ai defunti.
Altri studi fanno emergere come questi fischi fossero utilizzati anche nella cura di talune malattie, in quanto capaci di alterare lo stato di coscienza grazie ai suoni.
Sembra inoltre fossero utilizzati durante le battaglie per far paura ai propri nemici che, impauriti dallo spaventoso suono, scappavano a gambe levate. Si creava altresì uno stato di trance elevatissimo.
Proviamo ad immaginare un rumore molto stridente e confuso, moltiplicato per centinaia di fischi!
Già all’epoca, dunque, si conoscevano già certe astuzie legate alla capacità del suono di allietare ma anche di disturbare (pesantemente) la psiche umana: Cabrera ha addirittura ideato dei fischietti capaci di creare suoni impercettibili per noi e che raggiungono la gamma più elevata dell’udito umano.