Categorie
Eretico dell'invisibile Lugere: i passi del lutto riflessioni sacro

IL RICORDO DI SÈ

… o di come ci voglia una vita intera per ricordare chi eri già all’inizio

tratto da: IL FILO SCARLATTO di Nino Colonna

C’era una volta un’anima. Un po’ stanca, un po’ saggia, un po’ scettica.

Aveva viaggiato attraverso ere, civiltà, drammi, risvegli e reincarnazioni più frequenti dei reboot di Hollywood. Aveva amato con trasporto, odiato con eleganza, fallito con stile e imparato… a tratti.

Aveva scelto famiglie strane, corpi imperfetti, periodi storici discutibili. Ma sempre con un intento. Sempre con quella sottile vibrazione interiore che sussurrava: “C’è un senso. Anche se lo capirai tardi. O nella prossima vita.”

Quest’anima aveva un dono: dimenticava tutto all’inizio, ma lasciava indizi sotto forma di sogni, intuizioni, coincidenze così perfette da sembrare pianificate da un regista cosmico con una passione per i colpi di scena. E ogni volta, in ogni nuova vita, si domandava: “Chi sono io, davvero?” Non il nome. Non il volto. Non la professione su LinkedIn. Ma quella scintilla che resta quando tutto il resto cade. Quel centro immobile dentro la tempesta.

Il tempo passava. I ruoli cambiavano. Le storie si intrecciavano come fili in un tappeto antico… e tra questi, un filo spiccava sempre. Rosso. Scarlatto.

Un filo che univa passato e presente, sogno e realtà, smarrimento e ritrovamento.

Un legame sottile ma indissolubile, a volte teso nelle difficoltà, a volte morbido nella gioia. Era il filo delle scelte dell’anima. Quel filo che non puoi tagliare, ma che puoi seguire. A volte inciampandoci, a volte usandolo per arrampicarti fuori dal buio.

Un filo che ti lega indissolubilmente anche alle altre anime del tuo viaggio.

Un filo che ti riconduce sempre a “te”.

Alla fine, dopo tutto questo viaggiare, forse capisci che il senso non era “arrivare da qualche parte”.

Il senso era vivere. Sperimentare. Sbattere contro i muri, riderci su, sedersi un attimo e dire:

“Ok, non ho capito tutto, ma… mi sono ricordato di me.”

Un ricordo che vibra in ogni cellula, una consapevolezza che porta una pace profonda.

E a quel punto, l’anima sorride. Forse per la prima volta. Un sorriso di ritrovata completezza, libero dal peso delle illusioni terrene. O forse… per sempre.” Per continuare…

l’Eretico

Di l'Eretico dell'Invisibile

Un autore versatile di romanzi, saggi e testi di spiritualità. È un pensatore e un provocatore noto per la sua onestà brutale e il suo inconfondibile tono ironico.
Stanco del conformismo e delle promesse vuote della spiritualità New Age, l’Eretico ha fatto della sua missione quella di offrire una terapia d'urto a chi è pronto per la Consapevolezza Reale, delineandosi come una mente curiosa, libera da dogmi e imposizioni, che non si accontenta delle spiegazioni preconfezionate propinate da religioni, istituzioni… o dalla stessa scienza quando si chiude di fronte all’ignoto, tanto da definire folle il concetto che 2 più 2 possano far 5.
È evidente che l’Eretico non si muove entro i confini di un solo ambito: attraversa spiritualità, mistero, fenomeni paranormali, storia e geopolitica con la naturalezza di chi non teme la complessità. Il suo sguardo è sempre critico, analitico, mai compiacente.
E non è soltanto il fascino dell’ignoto ad alimentarne la ricerca: è la consapevolezza che la storia, così come ci viene consegnata, è spesso il prodotto di una narrazione costruita dai “vincitori”. Perché anche quando dedichiamo strade e piazze agli eroi, non sempre quegli eroi lo sono davvero; le guerre raramente nascono da ideali puri; le istituzioni intrecciano da sempre rapporti opachi con poteri economici e religiosi che sfuggono allo sguardo della maggioranza.
L’autore diventa così un investigatore dell’invisibile: qualcuno che scava sotto la superficie e porta alla luce le contraddizioni, le omissioni e le zone d’ombra della storia e della società contemporanea.
L’Eretico dell’Invisibile è esattamente questo: colui che non si accontenta di conoscere, perché sa che il primo passo verso la verità è riconoscere, con umiltà ma anche con coraggio, l’importanza del “sapere di non sapere”.

Seguimi su Facebook

Pinterest
Pinterest
fb-share-icon
LinkedIn
LinkedIn
Share
Instagram