I più devoti conoscono nei minimi dettagli le storie di martirio e tortura che si celano dietro alcuni tra i Santi più famosi. Eccone alcune.
Santa Lucia, protettrice della vista:
Questa Santa, tra le figure più care ai devoti del cristianesimo, era di origine siracusana, e nacque circa nel 283.
La sua storia è piuttosto atroce: il magistrato che ne decise il destino fu spietato.
Dapprima gettata viva tra le fiamme, ne uscì incolume; venne pugnalata alla gola e decapitata ma, l’episodio più famoso è quello legato ai suoi occhi:
a Lucia infatti vennero cavati – o secondo alcune fonti se le strappò addirittura da sè – divenendo poi la Santa protettrice dei ciechi, degli oculisti e dei malati agli occhi.
Santa Eulalia di Barcellona:
Lei, altresì, fu vittima di estreme sofferenze senza eguali.
Nata nel 290, venne martirizzata a soli 13 anni, per mano di Diocleziano.
Poichè contraria a rinnegare la propria cristianità, le vennero somministrate 13 torture, quanti erano i suoi anni:
le vennero tagliati i seni, e chiusa in un barile pieno di pezzi di vetro e chiodi e fatta rotolare per strada (che ancora oggi porta il suo nome); venne crocifissa e poi infine decapitata.
San Quintino di Vermand:
Anche lui si può dire, non se la passò proprio benissimo.
Quintino fu un predicatore romano-cristiano, ma non vi sono molte fonti storiche che lo riguardino.
Venne dapprima incarcerato per la sua religione, incatenato e torturato ad oltranza e sottoposto a giudizio.
Riuscì, mentre stava per essere trasportato a Reims, a fuggire, ma per poco.
Venne difatti catturato di nuovo e torturato, decapitato e i suoi resti buttati in una palude.
A distanza di 55 anni, una donna cieca, guidata da un “odore di santità” giunse nei pressi di quella palude e riportò alla luce i resti di Quintino.
Dopo averlo sepolto in una cappellina eretta su un monte, la donna riprese a vedere.
San Lorenzo
Ultimo ma non per importanza, San Lorenzo fu vittima di atroci sofferenze: bruciato vivo su una graticola, dopo essere stato incarcerato, venne poi sepolto aa Roma nelle catacombe di Santa Ciriaca.
Vi è, secondo alcune narrazioni, una parte “simpatica” nel racconto che lo riguarda: sembra infatti che incitasse i propri aguzzini dicendo loro di girarlo poichè “già cotto” su quel lato!