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Tanatologica(mente)

Santuario di San Bernardino alle ossa, Milano.

La chiesa di San Bernardino alle ossa, luogo di culto e riflessione

Se vi state chiedendo se questa parete in foto sia completamente ricoperta di ossa e teschi, la risposta è .

Nei pressi di Piazza Santo Stefano, a Milano, c’è un piccolo scrigno di ossa: la Chiesa di San Bernardino (in passato “Chiesa di San Bernardino ai morti“), famosa per il suo particolare ossario che avvolge le pareti della stessa chiesa, aperto nel 1776.

Il visitatore viene accolto in una bolla di silenzio dal frenetico ritmo della città di Milano, dinamica e colorata, e trovare uno spazio meditativo. In fondo, è un meraviglioso esempio di Memento Mori, ad oggi visitato dai turisti di tutto il mondo.

Basta chinare il capo verso l’alto per raggiungere con gli occhi la luce del meraviglioso affresco (Il “Trionfo di Anime in un volo di angeli“), sulla volta, eseguita da Sebastiano Ricci, precursore del Tiepolo, nel 1695 in contrasto con il grigiore e oscurità delle pareti di ossa.

Questo capolavoro trova in realtà esordio nel 1145, anno in cui si era ben fuori dalle mura della città, quando Goffredo da Bussaro diede ordine di realizzare l’ospedale del Brolo, davanti alla chiesa, cosicché i meno abbienti potessero trovarvi conforto.

Alla loro dipartita, qualora queste persone non avessero legami parentali, venivano sepolti proprio nei pressi della chiesa, secondo le prassi di sepoltura dell’epoca, così come vi trovavano sepoltura gli stessi membri delle confraternite che si prendevano cura dei malati, i carcerati e i condannati a morte per decapitazione.

Sembra che qui si possano trovare le ossa della madre di Leonardo da Vinci, Catarina, oltre ai resti di coloro che morirono di peste (il 1630 fu un anno determinante che vide la stessa città di Milano colpita dalla piaga).

Nel tempo lo spazio per le sepolture divenne però inadatto al contenimento di tutti questi resti presenti nei cimiteri e, nel 1210, si decise di realizzare un vero e proprio luogo destinato alle ossa, la Cappella di San Bernardino alle ossa, secondo i dettami dell’architetto Merlo che progettò quest’opera.

Divenuta a tutti gli effetti nel 17 secolo la cappella che ancora oggi possiamo vedere con i nostri occhi, San Bernardino alle ossa offre al visitatore incuriosita dalla sua storia, a riflette sul significato dell’esistenza.

Le ossa, tutte uguali eppur tutte diverse, mettono ogni individuo sullo stesso piano, accomunato agli altri dal medesimo destino, senza distinzione di classi, etnia, fede.

Nella cappella è presente un piccolo altare e la statua di Santa Maria Addolorata, conosciuta altresì come Nostra Signora Dolorosa de Soledad, opera scultorea di Gerolamo Cattaneo nel periodo di dominazione spagnola (metà XVII secolo).

Per chi non ne fosse a conoscenza, sotto il centro della chiesa è presenta anche una cripta, la Cripta dei Disciplini (o dei Confratelli), scoperta nell’ottobre del 1931, a cui si accede tramite una botola.

La cripta venne realizzata al fine di ospitare le salme dei membri della confraternita dei Disciplini, la quale si prendeva cura dell’ossario di San Bernardino.

Photo credits: deejay.it

Di Beatrice Roncato

Tanatologa Culturale, Tanatoesteta e Cerimoniere Funebre

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