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La chiesa di Santa Maria a Lubecca e la statua del diavolo che saluta

La chiesa di Santa Maria di Lubecca ha una struttura che unisce la magnificenza alla sobrietà, ospita monumenti funebri pregevoli e ha dato vita persino a una curiosa leggenda.

La chiesa di Santa Maria di Lubecca ha una struttura che unisce la magnificenza alla sobrietà, ospita monumenti funebri pregevoli e ha dato vita persino a una curiosa leggenda.

La chiesa di Santa Maria a Lubecca (Marienkirche) fu edificata tra il 1250 e il 1350 e per molto tempo fu ritenuta una specie di famedio del patriziato cittadino.

Nella chiesa, infatti, erano ospitati 84 epitaffi; dopo la seconda guerra mondiale, molti di questi monumenti funebri subì dei danni, mentre altri andarono perduti, a causa di un bombardamento aereo avvenuto nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1942.

Oltre agli epitaffi e ad alcune vetrate, andarono perduti anche il dipinto la “Danza Macabra“, una tra le più importanti e influenti rappresentazioni del genere e l’orologio astronomico. La chiesa fu ricostruita per la maggior parte tra il 1947 ed il 1959.

A ridosso della sua realizzazione e fino al secolo successivo, la chiesa di Santa Maria fu l’emblema della potenza e della prosperità della città di Lubecca.

Costruita strategicamente nel punto più elevato della città vecchia, per le sue dimensioni è la terza chiesa della Germania.

Dall’UNESCO è ritenuta tra le costruzioni più significative. La sua struttura ha rappresentato un modello per l’architettura in mattoni della Germania del Nord, inoltre la sua particolare forma è stata di ispirazione per almeno 70 altre chiese della regione baltica.

La chiesa di Santa Maria di Lubecca vanta la più alta volta in mattoni del mondo, ben 38,5 m e le sue due torri, includendo i galli collocati sulla loro sommità, misurano 124,95 e 124,75 m.

Nel 1226, Lubecca era finalmente una città libera dall’Impero, inoltre, era il centro più grande della Lega anseatica. I mercanti racchiudevano nelle loro mani il potere politico e furono proprio loro a volere la realizzazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria. Le principali direttive da rispettare furono due: la chiesa doveva essere collocata nel centro di Lubecca e doveva essere più grande della cattedrale di San Pietro (St.-Petri-Kirche).

Si iniziò a lavorare alla chiesa nel 1220. Il primo progetto prevedeva una struttura a sala, con un’unica torre sulla facciata, poi prevalse una soluzione più imponente, a pianta basilicale, e le torri sulla facciata divennero due, munite all’estremità di due alte guglie di forma ottagonale.

La massa muraria della chiesa di Santa Maria di Lubecca è compatta, interrotta da una decorazione sobria: costituita in prevalenza da motivi geometrici in laterizio. Contrafforti e archi rampanti hanno anche essi forme semplici che esaltano il notevole volume della struttura. Sono presenti grandi finestre la cui forma rientra nella semplicità generale dell’edificio.

L’interno della chiesa si rifà allo schema basilicale francese con un deambulatorio e delle cappelle radiali. La navata centrale è davvero enorme: circa 40 metri di altezza ed è impostata su pilastri elevati; è munita di grandi finestre nel claristorio (livello più elevato della navata in una basilica romana o in una chiesa romanica o gotica. Il nome deriva dalla traforazione di finestre che consente al chiarore della luce di illuminare l’interno dell’edificio) privo di triforio (galleria collocata sopra le navate laterali), sostituito da una bassa galleria.

Questa straordinaria chiesa vanta persino una leggenda. Si narra che, quando fu edificata, il diavolo fece visita agli operai e chiese che cosa stessero realizzando, questi impauriti dalla sua possibile reazione, se avesse saputo la verità, gli dissero che stavano costruendo una taverna.

Il diavolo accolse con gioia la notizia e si offrì di collaborare alla realizzazione dell’edificio. La chiesa di Santa Maria di Lubecca era però quasi terminata e il diavolo capì di essere stato gabbato, perciò, raccolta una pietra si accingeva a lanciarla contro la chiesa. Uno degli operai riuscì a farlo desistere dal suo intento, promettendogli che avrebbero realizzato una taverna, proprio davanti alla chiesa. Il diavolo si calmò, posò la pietra e accettò la proposta.

A testimonianza di questo singolare racconto, ancora oggi si possono vedere dei segni sulla lastra di pietra. Si presume si tratti delle impronte lasciate dagli artigli del diavolo. È stata anche eretta una piccola statua in bronzo, che raffigura il diavolo, il quale saluta i visitatori sia quelli diretti in chiesa sia quelli che si incamminano verso la taverna Ratskeller collocata dall’altro lato della strada.

In copertina: Il diavolo della chiesa di Santa Maria a Lubecca, scultura di Rolf Goerler, 1999

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