Secondo la mitologia russa, Baba Yaga sarebbe una strega abitante dei boschi a cavallo di un mortaio.
Di origini slave e per lo più conosciuta nel mito russo, Baba Yaga altro non sarebbe che una creatura, al pari di una strega, abitante dei boschi: alta, di esile struttura, non sarebbe in realtà bella a vedersi.
Ve ne sono anche versioni ceche, polacche e slovacche e forme presenti in Carinzia e in Bulgaria.
Capelli bianchi e arruffati, naso in ferro e denti in pietra non cavalca una scopa come siamo soliti immaginare una strega, bensì viaggia dentro un mortaio, utilizzando a mo’ di timone il pestello.
Dai poteri magici e accompagnata dai suoi monili e gingilli incantati, risulta essere una tra le figure più arcane nella mitologia europea.
La scopa la usa solo qualora dovesse cancellare i sentieri dei suoi amati boschi, facendo così perdere le tracce ai visitatori.
Secondo le leggende non è però sempre da definirsi come creatura malevola, anzi. Talvolta cattiva, talvolta buona, è anche fonte di riflessioni e consigli da parte di molti, tanto che se ne narrano le gesta benevole con tanto di insegnamenti etici per i più piccini.
Altre storie invece raccontano quanto sia capace di divenire cattiva, rapendo i bambini cattivi al fine di…cibarsene.
E’ una creatura solitaria che vive nei boschi, su una palafitta poggiata su zampe di gallina e con alla propria mercé dei sudditi invisibili.
Dal buco della serratura, poi, spia il mondo fuori, ma non è una serratura qualsiasi: ha denti affilati, le pareti della casa sono ricoperte di ossa umane ma…a meno che non venga pronunciata una parola magica, è quasi impossibile vedere facilmente la sua dimora.