No, non è una domanda che ci si pone in pochi. Sì, è lecito chiedersi come presentarsi in uno dei giorni più estremi e spiacevoli che accadano nel corso della vita: come posso vestirmi ad una cerimonia funebre? Come devo comportarmi? Come posso esprimere al meglio le mie condoglianze al dolente?
Ogni cultura e tradizione nel mondo ha delle “etichette” e prassi legate al modo più consono per essere impeccabili nel giorno del funerale, che sia un parente, un amico o un semplice conoscente.
Sicuramente un evento spiacevole, presenta in realtà differenti modi per onorare la memoria senza apparire però fuori contesto in quanto a vestiario, esternazione del dolore e gestualità, ma non solo.
Nel periodo massimo di pandemia abbiamo appurato come sia diventato (quasi) normale la realizzazione di funerali in streaming, dovuti all’impossibilità di presenziare alla cerimonia per motivi legati al distanziamento sociale e sovraffollamento e, altresì (sebbene per lo più oltre oceano) ai “selfie con il il defunto“, una sorta di fotografia post mortem nell’età contemporanea.
Un’altra novità relativamente recente legata alle condoglianze sono i messaggi di cordoglio via messaggio, facili e veloci per rimanere vicini – seppure virtualmente – ai dolenti.
Penso non vi sia necessità di dover rimarcare quanto sia importante mantenere atteggiamenti rispettosi nei confronti dei dolenti: spegnere il telefono, evitare di parlare durante la messa, così come si dovrebbero evitare schiamazzi e osservazioni negative magari verso l’allestimento del feretro e dei fiori posti sull’altare (!).
Senza dimenticare inoltre di….
…non arrivare in ritardo. E’ una mancanza di rispetto senza eguali: prendersi per tempo può aiutarci a dedicare più tempo al dolente, anche perchè arrivare in ritardo può distogliere l’attenzione dalla cerimonia all’ultimo arrivato.
...fare le condoglianze. Non è per nulla scontato: quando arriviamo ad un funerale, prendiamoci del tempo per esternare la nostra vicinanza ed affetto alla famiglia, facendo le condoglianze. Una parola ed un gesto di affetto nei confronti dei dolenti valgono anche più della stessa presenza alla cerimonia, non sottovalutare il potere della parola!
…essere discreti. Sembra scontato ma, in realtà, accade molto più spesso del dovuto sentir fare delle domande “ficcanaso”: se non si conosce la motivazione esatta del decesso, è meglio EVITARE di fare domande proprio in quel momento così delicato. anzi, EVITARE PROPRIO di farla, punto.
…non sedersi nelle prime file. La motivazione è semplice: le prime file sono dedicate ai parenti più prossimi del defunto, ed è quindi bene prendere posto verso il centro o nelle ultime file.
…piangere. La società contemporanea ha dimenticato l’importanza del pianto, ha proibito in qualche modo qualsiasi esternazione di dolore e disperazione, anche e soprattutto quando parliamo di morte e fine vita. Piangere è non solo normale, naturale, ma è anche – dal punto di vista psicofisico – liberatorio e fa bene cioè alla salute. Trattenere il dolore, così come il pianto, comporta a meccanismi distruttivi sul piano emotivo.
…vestirsi decentemente. E per “decentemente” si intenda l’evitare pantaloni corti, infradito, scollature eccessive o la t-shirt che ci piace tanto mettere quando imbianchiamo la casa. Non è un momento di svago o mondano, dobbiamo cioè ricordarci che si tratta di un evento semi-formale in cui è appropriato presentarsi in modo dignitoso, sia per i dolenti che per il defunto.
….spegnere il telefono. Eh no. Sappiamo bene quanto i social ci stiano risucchiando nella spirale della vita on-line, ma non dimentichiamoci del qui ed ora della realtà, quella fatta di vita reale e dolore (reale). Tenerlo acceso, magari con suonerie sparate a mille, oltre che poco rispettoso è decisamente fastidioso. Soprattutto quando partono canzoni neo melodiche dell’estate dell’anno precedente.