Mi capita giornalmente di immergermi nelle notizie che rimbalzano in rete. Per via dei miei impegni, ogni mattina controllo una serie consistente di articoli, tentando di individuare le notizie che mi interessano e che posso utilizzare per il mio lavoro. Come potete immaginare, sono notizie spesso riguardanti la fine della vita ed i luoghi ad essa collegati. La mia ricerca di notizie è sempre attenta a fatti strani, buffi o particolari che abbiano comunque un legame con il nostro rapporto con la morte. Argomento che sentiamo tutti come estremamente delicato e spesso tabù nei discorsi. Ma nei fatti? Giornalmente mi ritrovo a decidere di non pubblicare notizie su furti di rame nei cimiteri, su illeciti per concessioni di costruzione di aree cimiteriali, su mazzette pagate per aver posizioni migliori al campo santo. E’ del 7 marzo la notizia del trasporto illecito di un cadavere di un cinese, a quanto sembra, con scopo di riciclo documenti. Così è sbocciata nella mia mente questa evidenza. Il mondo della morte e sue relative attività, non è tabù nei fatti, e non è scisso dal comune vivere ed i suoi problemi. VI si può trovare corruzione, traffico illecito, malaffare, piccoli furti, come in qualsiasi altra attività umana. Tutto a scopo di lucro. Quel velo di solennità e rispetto che io, ma credo anche voi che mi leggete, riconoscete all’argomento, è lacerato, forse ormai completamente tolto. Ed il trapasso, la tumulazione, l’ultimo addio, sono divenute, nei fatti, sfere sulle quali lucrare indebitamente, truffare, illecitamente arricchirsi come qualsiasi altra attività. Ai miei occhi questo dimostra quanto quell’ultimo passo dalla metà sconosciuta, sia divenuto nei limiti del materiale completamente organico allo svolgersi della vita. Presentando le stesse anomalie di qualsiasi altra attività svolta dall’uomo. Così lontano, così vicino.
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