Presso la Basilica di San Domenico a Siena si trova la reliquia più importante di Santa Caterina, Patrona d’Italia e prima donna ad aver ricevuto il titolo in qualità di Dottore della Chiesa Universale.
San Domenico accoglie una reliquia molto particolare, smembrata e quindi mummificata appartenente a Santa Caterina da Siena, ma non solo: vi è infatti anche il pollice della mano destra conservato ed esposto in una teca più piccola non molto distante da quella che ne ospita la testa.
Questa Santa ebbe le sue prime visioni già in tenera età, soprattutto inerenti a Gesù: queste continue apparizioni la avvicinarono in adolescenza ad una vita di castità tanto da farle prendere i voti, nonostante l’opposizione della famiglia che preferiva per lei una vita da sposa e madre.
La sua fu quindi una vita, già da giovane, segnata dal martirio: per declinare le scelte della famiglia si tagliò i capelli, si ustionò volontariamente per poi farsi ufficialmente suora, continuando peraltro le proprie visioni su Gesù.
Sembra che a 28 anni le comparirono le stimmate, di seguito ad un’emissione di raggi usciti dal crocifisso che teneva in mano in un momento di preghiera: mani e piedi rimasero, insieme al cuore, segnati da tutto questo.
Il martirio continuava: smise di mangiare e di bere, se non per seguire il Santissimo Sacramento.
Venne vista levitare in preghiera e, durante una Comunione, le venne vista levitare dalla mano la particola.
La morte la accolse in età giovane allo scoccare dei 33 anni, a Roma nonostante la città di Siena ne reclamasse le spoglie mortali.
Un anno dopo la dipartita si decise di riportarne il corpo a Siena.
Il trasporto però, non fu affatto semplice come si possa pensare: ci si rese conto infatti che era impossibile trasportarlo interamente, e fu dunque necessario smembrarlo così da eludere al controllo delle guardie.
Ecco dunque che se ne prese solo la testa, riposta in un involucro di carta, sulla quale sorge una curiosa storia: i ladri a cui venne commissionato il furto della testa pregarono la Santa di proteggerli, al momento della ferma delle guardie che ne aprirono l’involucro non vi trovarono la testa, bensì centinaia di petali di rosa.
Una volta giunti a Siena, la testa però si era rimaterializzata come ennesimo miracolo della Santa.
Passarono ben 4 anni prima di esporla al pubblico: si decise infatti di tenerla nascosta entro un armadio e, il 5 maggio 1385, si organizzò la processione per portarla a San Domenico.
La si ripose quindi in una teca apposita che, ancora oggi, è possibile osservare presso la chiesa di San Domenico.
Insieme alla testa, il pollice che viene utilizzato per benedire l’Italia e le Forze Armate nel giorno della festa di Santa Caterina.