Torino, la città esoterica per eccellenza, tra le sue innumerevoli meraviglie e curiosità riporta il Portone del Diavolo, entrata al Palazzo della Banca Nazionale del Lavoro meglio noto come Palazzo del Diavolo.
Questa città, cuore pulsante del Piemonte, culla diversi edifici di carattere esoterico, ma Palazzo Trucchi di Levaldigi racchiude in sè leggende misteriose e affascinanti.
Il Portone del Diavolo infatti è l’entrata principale di questo maestoso Palazzo: la porta, costruita nel 1675 secondo precisa commissione di Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi – allora generale delle Finanze di Carlo Emanuele II -, venne prodotto da uno scultore di Parigi.
Intagliato sapientemente nel legno, riporta diverse tipologie di simboli, tra putti, fiori ma, ciò che salta subito all’occhio è il batacchio che osserva i passanti, dalla morfologia di un diavolo beffardo.
E’ bastato un piccolo diavolo a dare il nome a questo portone famoso proprio grazie a questa scultura, anche se in realtà le leggende che lo riguardano risultano alquanto sconcertanti.
Sembra infatti che questo portone sia comparso dal nulla, generato in una notte: un evento legato al passaggio di uno stregone intento ad invocare forze malvagie nella città della Mole: annoiato dall’invocare entità di basso profilo, osò disturbare il Diavolo.
In realtà, il Diavolo stesso non fu proprio contento di queste invocazioni e decise dunque di castigare lo stregone rendendolo prigioniero entro il Palazzo, dietro quel portone da cui non riuscì mai a fuggire.
Dove ora c’è la porta infatti, prima non vi era nulla, ed il passaggio era libero. Che sia ancora chiuso lì dietro?
Non è l’unica leggenda però che riguarda Palazzo Trucchi: nel 1790, in occasione del Carnevale, venne organizzato un evento (a sfondo a quanto pare satanico) in cui avvenne un efferato omicidio, quello di Vera Hertz, una giovane ballerina assassinata da uno stiletto.
L’assassino non venne trovato mai, ma numerosi furono i casi di avvistamenti di un fantasma che si aggira tra le mura del Palazzo. Sarà quello di Vera?
Un’altra leggenda, risalente al 1817, è legata all’improvvisa scomparsa di Melchiorre du Perril, un Maggiore, di cui si persero le tracce nel nulla!
Dopo circa vent’anni il suo corpo venne trovato incastonato tra le mura del Palazzo durante alcuni lavori di restauro: i brandelli di un’uniforme, intaccati sui resti umani, fecero presumere che si trattasse proprio di lui.
In ultimo, ma non per questo meno importante, aleggia un’altra leggenda: Prima di divenire il Palazzo della Banca Nazionale, Palazzo Trabucchi fu sede della Società dei Tarocchi, al numero 15 dell’attuale Via Aflieri.
Il numero 15, secondo i Tarocchi, corrisponde proprio al…numero del Demonio. e oggi vi passa la linea 15.