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Venusiani: Mito, Mistero e Utopia di un Mondo Lontano

Nel vasto universo della ufologia e delle credenze New Age, poche figure sono affascinanti e controverse quanto i Venusiani. Lontani dalle descrizioni di alieni grigi o mostruosi, questi esseri sono stati descritti per decenni come saggi, benevoli e di aspetto straordinariamente simile all’uomo. Ma chi sono i Venusiani e cosa ci dice la scienza sul pianeta da cui si presume provengano?

Secondo i “contattisti” e i sostenitori di questa teoria, i Venusiani sono una civiltà avanzata che vive su un piano dimensionale superiore o in città sotterranee su Venere. La loro descrizione si distacca completamente dagli archetipi alieni più comuni:

  • Aspetto: Vengono solitamente raffigurati come esseri alti, slanciati e di grande bellezza, con capelli biondi e occhi chiari. La loro figura è spesso associata a un’aura di serenità e saggezza.
  • Natura e Scopo: Sono considerati una razza pacifica ed evoluta, priva di malattie, guerra e conflitti sociali. Il loro obiettivo, secondo i racconti, è quello di aiutare l’umanità a superare le proprie crisi, a evitare l’autodistruzione e a raggiungere un livello superiore di coscienza.
  • Tecnologia: Possiedono una tecnologia infinitamente più avanzata della nostra, con navicelle spaziali (“dischi volanti”) in grado di viaggiare attraverso il cosmo a velocità impensabili.

Il Contrasto con la Realtà Scientifica

L’immagine idilliaca dei Venusiani si scontra in maniera brutale con ciò che la scienza ha scoperto su Venere. Se all’inizio del XX secolo era ancora possibile fantasticare su civiltà aliene sul pianeta, oggi sappiamo che le sue condizioni sono un vero e proprio inferno:

  • Temperatura Infernale: La superficie di Venere ha una temperatura media di circa 465°C, sufficiente a fondere il piombo. L’effetto serra incontrollato ha intrappolato il calore, rendendo il pianeta il più caldo del nostro sistema solare.
  • Pressione Atmosferica Schiacciante: L’atmosfera di Venere, composta principalmente da anidride carbonica e dense nubi di acido solforico, ha una pressione 92 volte superiore a quella della Terra. È come trovarsi a 900 metri di profondità nell’oceano.
  • Assenza di Acqua: Non esiste acqua liquida sulla superficie del pianeta, elemento fondamentale per la vita come la conosciamo.

Nonostante queste evidenze scientifiche, il mito ha continuato a prosperare, dimostrando quanto sia forte il bisogno umano di credere in un futuro migliore e in un’intelligenza superiore benevola.

La Nascita di un Mito

Il mito dei Venusiani ha le sue radici nella metà del Novecento, durante la “Golden Age” della ufologia. Il figura più celebre è George Adamski, che negli anni ’50 sosteneva di essere stato contattato da un Venusiano di nome Orthon. Adamski descrisse Orthon come un essere dall’aspetto umano e dai lunghi capelli biondi, proveniente da un pianeta utopico e pacifico. I suoi racconti alimentarono un’intera subcultura di “contattisti” e resero i Venusiani un simbolo di speranza e progresso spirituale, in un’epoca dominata dalla paura della Guerra Fredda e dell’atomica.

Il fascino dei Venusiani risiede nel loro essere un’utopia cosmica, la proiezione di una società perfetta in un luogo irraggiungibile. Mentre la scienza continua a svelare la realtà di pianeti lontani, la figura del Venusiano rimane un affascinante capitolo della storia del nostro desiderio, un promemoria di come l’immaginazione umana possa abitare anche i luoghi più inospitali.

Di L'eretico dell'invisibile

L'autore si delinea come una mente curiosa, libera da dogmi e imposizioni, che non si accontenta delle spiegazioni preconfezionate propinate da religioni, istituzioni.. o dalla stessa scienza quando si chiude di fronte all’ignoto, tanto definire folle il concetto che 2 più 2 possano far 5.
Definirsi "l'Eretico dell'Invisibile", è già una dichiarazione di intenti.. di guerra.. come quella di andare oltre ciò che è dato per scontato, oltre le narrazioni costruite per mantenere un certo ordine sociale e intellettuale, oltre le verità imposte che nel corso dei secoli hanno modellato la percezione della realtà.
È evidente che l’autore non si limita ad un singolo ambito di ricerca, ma spazia tra spiritualità, mistero, fenomeni paranormali, storia e geopolitica, affrontando tutto con uno sguardo critico e analitico.
Ma non c’è solo il mistero a guidare ad alimentare la sua curiosità. C’è anche la consapevolezza che la storia, così come ci è stata, e ci viene raccontata, è spesso il risultato di una narrazione costruita a proprio uso e consumo dai "vincitori" a cui, anche se gli dedichiamo strade e piazze, gli eroi non sempre sono tali, le guerre non sono mai mosse da ideali puri, le istituzioni hanno intrecci con il potere economico e religioso che sfuggono allo sguardo della massa. L’autore si pone, dunque, come un investigatore dell’invisibile, colui che scava sotto la superficie per portare alla luce le contraddizioni e le ombre della storia e della società contemporanea.
L’Eretico dell’Invisibile, dunque, è quel qualcuno che non si accontenta di sapere perché consapevole dell’importanza del "Sapere di non Sapere".

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